martedì 26 maggio 2015

Le emozioni delle macchine turismo


So di essere fortunato. 

Posso vedere le gare in diretta in pista, ed alcune di esse sono epiche, se non storiche. Ho visto Andy Priaulx vincere a Monza dopo che sia Rob Huff che Gabriele Tarquini hanno forato all'ultimo giro nel FIA World Touring Car Championship, ho assistito alla fantastica lotta a tre tra i piloti Audi Tomas Kostka, Davide Stancheris e Ermanno Dionisio a Vallelunga nella EUROV8 Series e, più recentemente, le due gare incredibilmente spettacolari disputate a Monza nel TCR International Series.

Andy Priaulx a Marrakech nel 2009

Allora cos'è che rende il mondo delle macchine turismo così eccitante? La risposta non è così facile come sembra.

Naturalmente le gare turismo sono fatte di contatti continui. Questa è la differenza tra le monoposto e le ruote coperte, così si possono vedere battaglie eccezionalmente dure, toccate, incidenti, gente che litiga e che rimane in pista con macchine malandate pur di lottare fino all'ultimo centimetro.

Ma il touring è molto più di questo. L'aerodinamica è un modo molto affascinante per ottenere grip e rendere le macchine veloci, ma è davvero ciò che importa ad un tifoso?

Sarò onesto. Non mi interessa la velocità delle auto. Naturalmente, avendo guidato una Citroën C1 Cup da 80 cavalli, conosco il valore della potenza. La velocità massima non è importante, però. Gli spettatori - e i piloti - vogliono la lotta, e ciò accade quando c'è un elemento cruciale: l'equilibrio.
Bilanciare auto diverse è molto difficile, non è semplice realizzare un equilibrio vero. A Monza, lo scorso fine settimana, la Honda ha dominato - nelle mani di Gianni Morbidelli - ed i piloti e i team SEAT se ne sono lamentati per tutto il weekend. Tre settimane prima, però, la Honda ha fatto lo stesso a Valencia, dicendo di essere troppo lenta rispetto alle vetture spagnole. Tuttavia, la battaglia in pista non è mancata.

La verità è che non interessa il tempo sul giro, quanto la distanza tra i diversi marchi. E 'passato molto tempo da quando ho visto tre diverse marche sul podio l'ultima volta, e questo è stato molto più importante che vedere il limite delle macchine stesse in termini di prestazioni pure.

Pechito Lòpez sulla splendida C-Elysée WTCC


Le macchine TC1, così come TCR, hanno tutte un look corsaiolo, aggressivo e con un sound emozionante. Il resto riguarda solo i team. Quando le luci rosse si spengono, ciò che conta è la battaglia, e questa è l'anima delle gare a ruote coperte.

Domenica scorsa il Gran Premio di Monaco è partito praticamente allo stesso momento rispetto alla seconda gara del TCR. 20 minuti di grande divertimento contro 90 minuti di gioielli tecnici trasformati in noiose opere d'arte.

Non sto dicendo che la Formula Uno non sia entusiasmante. Mi piace il concetto dell'ibrido, non capisco le discussioni sui costi crescenti dello sport - che i costruttori possono sopportare -, perchè il vero problema è l'economia, che non è più disposta ad investire soldi nel motorsport dopo il credit crunch. Il mondo è cambiato nel 2008 e non possiamo passare il tempo a ricordare, dobbiamo reagire.
Il problema è che più le cose sono complicate, meno la gente si diverte. Questa è una frase che le persone che contano in questo sport dovrebbero sempre tenere a mente quando si pensa di cambiare i regolamenti.

L'immagine-simbolo della nuova generazione di Formula 1


La F1 non è nulla senza l'alta tecnologia, anche perchè quello che non comprendiamo pienamente oggi sarà quello che guideremo tutti i giorni nel giro di pochi anni. Le macchine a ruote coperte non significano nulla CON la tecnologia top; come fan voglio vedere qualcosa che posso acquistare da un concessionario vicino alla pista il Lunedì. Vinci le corse di Domenica, vendi le auto il Lunedì.

Lo spettacolo viene da lì. Quanto più si mantengono semplici le cose, più il contributo del pilota fa la differenza. Ecco come si arriva a vedere un giovane come Stefano Comini combattere con un veterano come Gianni Morbidelli, con Pepe Oriola appena dietro. Ecco come si arriva ad essere talmente su di giri da dimenticare di chiamare la famiglia, perché si sta lavorando troppo, cercando di raccontare la storia di due gare epiche.

La fantastica lotta a tre fra Morbidelli, Comini e Nogués a Monza


È così che ci si innamora delle macchine turismo!

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